Linee pulite, colori forti: Easy Chair di Magis è un oggetto facile da amare. Una poltroncina comoda, elegante e sorprendentemente capace di adattarsi agli ambienti e agli usi più diversi – a noi piace pensarla come una avvolgente seduta per mamme che allattano o per ragazzini che fanno i compiti ma la si vede spesso anche nelle hall dei musei e nelle terrazze dei bar.
Dietro questo oggetto apparentemente “easy” c’è la storia di un designer visionario che vale la pena di raccontare.
Abbiamo incontrato Jerszy Seymour a Perugia in occasione di Festarch, festival di architettura e design organizzato dalla rivista Abitare. Canadese nato a Berlino e cresciuto a Londra – dove è noto come DJ negli anni Ottanta- Seymour vede nel design un mezzo per cambiare il mondo. Focus del suo lavoro non è il risultato, ma il processo di produzione.
Seymour coinvolge persone qualsiasi, non professionisti (“amateur”, come li definisce lui), nella creazione di oggetti realizzati “sbrodolando” plastiche organiche: tavoli, sedie, ma anche enormi caverne, macchine, lampadari prodotti nell’ambito di entusiasmanti workshop collettivi. Fabbricando una materia plastica con latte e patate, colorandola con pigmenti di colori vivacissimi e dando vita ad oggetti ludici e traballanti, gli “amateur” rifiniscono il mondo che li circonda e prendono parte al grande progetto di Jerszy Seymour “Viva la Utopia!”
Adesso non solo fabbricare cose con plastica organica gialla e rosa è diventato un desiderio impellente, ma la Easy Chair ci piace ancora di più!